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filippocrimiPubblichiamo integralmente la risposta alle domande di delos di Filippo Crimì, Candidato alle Primarie per il Parlamento (PD)

1) Lei è favorevole all’estensione del matrimonio civile anche alle coppie di persone dello stesso sesso?
Io credo che sia non solo giusto, ma assolutamente prioritario riconoscere una dignità sociale e giuridica alle coppie omoaffettive. Da anni in Italia si parla, specie in campagna elettorale, di unioni e diritti alle coppie omosessuali, senza che dalle parole si passasse ai fatti. Il risultato è che in materia di diritti civili abbiamo accumulato un ritardo intollerabile nei confronti degli altri Paesi Europei.
Per questo nel programma di Matteo Renzi, era prevista l’introduzione delle Civil Partnership su modello inglese nei primi 100 giorni di governo. Io ritengo che l’introduzione delle Civil Partnership debba essere il primo intervento del nuovo Parlamento.

2) e alle adozioni da parte delle famiglie con genitori dello stesso sesso?
Nel corso delle primarie scorse, ho avuto l’opportunità di conoscere Ivan Scalfarotto, che mi ha raccontato la realtà delle Famiglie Arcobaleno, e delle migliaia di bambini che già, di fatto, crescono e vivono con genitori omosessuali. Io credo che sia prioritario riconoscere ai bambini nati e cresciuti in famiglie omogenitoriali gli stessi diritti di tutti gli altri bambini, a cominciare dal diritto di adozione da parte del genitore non biologico (“stepchild adoption”), similmente a quanto previsto dalle legislazioni tedesca e finlandese. Questo provvedimento è importante per rendere giuridicamente riconosciuto il ruolo affettivo ed educativo che hanno già, di fatto, entrambi i genitori, oltre a garantire l’interesse del bambino in quanto evita traumi ulteriori nel caso di perdita del genitore biologico.

3) quali strumenti ritiene opportuno adottare per estendere i diritti civili e quindi ridurre la distanza tra l’Italia e gli altri paesi europei?
Il ritardo dell’Italia sui temi di diritti civili è uno degli effetti più devastanti del mancato rinnovamento della classe politica italiana, a destra come a sinistra, i cui attori sono spesso legati a modelli arcaici di società che non rappresentano il sentire dei cittadini, né i valori di tolleranza e apertura di respiro europeo.
E’ il legame indissolubile tra diritti civili e sociali una delle condizioni per la crescita dell’Italia. Le libertà appartengono a tutti i cittadini perché sono le fondamenta di una società aperta, dinamica, inclusiva. L’Europa da anni sollecita l’Italia ad attrezzarsi per combattere efficacemente qualsiasi tipo di discriminazione, superando le sterili contrapposizioni ideologiche e soffermandosi esclusivamente sui diritti, la dignità e le libertà della persona. Il mio impegno sarà di lavorare nella direzione della piena realizzazione del solenne principio di cui all’articolo 3 della Carta Costituzionale, per cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, indipendentemente dalle loro caratteristiche individuali.

4) si impegna affinché la legge Mancino venga estesa anche ai reati di stampo omofobico?
La legge Mancino deve diventare lo strumento per reprimere tutte le forme di intolleranza e di odio, includendo sia i reati di stampo omofobico e transfobico che i reati contro le donne.Tuttavia, non basta la repressione per fare crescere la cultura della tolleranza. Serve pertanto finanziare specifiche campagne informative e formative, a partire dalle scuole (ma non solo), per l’educazione al rispetto e all’inclusione e contro la violenza e il bullismo, fisico e psicologico.

5) Lei è favorevole alla PMA estesa anche alle coppie omosessuali?
La legge 40 sulla PMA è un orrore legislativo, bocciato anche dalla Corte Europea. Per aggirare questa legge, single e coppie che hanno la disponibilità economica si recano all’estero. La legislazione italiana sulla PMA è pertanto discriminatoria sotto diversi aspetti, e dovrà essere ripensata in maniera non ideologica né tantomeno confessionale, tenendo conto della realtà italiana ed europea.
Credo che il diritto del nascituro mediante PMA sia comunque prioritario. Se fossi un bambino, vorrei avere il diritto di crescere assieme ad entrambi i genitori biologici, e non essere generato in provetta per soddisfare la voglia di maternità/paternità di un individuo o di una coppia. Sono contrario pertanto alla PMA mediante l’utilizzo di gameti provenienti da un donatore, che sia un donatore di sperma oppure, cosa che mi lascia perfino più perplesso, che sia tramite un “utero in affitto”. In conclusione, non sono favorevole alla PMA né per i single, né per coppie omosessuali o eterosessuali che utilizzano gameti di un donatore.

6) Come ritiene si rafforzi la laicità delle Istituzioni?
L’Italia del terzo millennio è sempre più multietnica, multiculturale e multi religiosa. In questo contesto, la Carta Costituzionale diventa ora più che mai attuale. I principi di uguaglianza, di tolleranza e di libertà dell’individuo promosse nella Costituzione devono tornare ad essere la guida per le scelte dei legislatori e delle istituzioni. I principi e i valori promulgati dalla Costituzione devono tornare ad essere insegnati e spiegati nelle scuole, e devono diventare parte del patrimonio culturale personale di ciascun cittadino.

7) Quali azioni ritiene efficaci per contrastare la violenza maschile causa del femminicidio in Italia?
La violenza è da rigettare sempre. Quella commessa nei confronti dei più deboli e indifesi è la più disgustosa e vigliacca. Per questo occorre approvare delle leggi efficaci contro la violenza commessa contro le donne, dentro e fuori del nucleo famigliare.
Una delle cause del femminicidio è anche la frustrazione e il trauma del rifiuto degli uomini più fragili psicologicamente. Troppo spesso ci si accorge tardi di situazioni potenzialmente pericolose. Troppo spesso degli atteggiamenti molesti e prepotenti vengono sottovalutati. Come società, dobbiamo riuscire a riconoscere in tempo comportamenti potenzialmente pericolosi, per riuscire ad agire tempestivamente e prevenire esiti più gravi. Vanno pertanto stabilite misure più repressive anche per reati di stalking, che non possono essere tollerati. Vanno sicuramente rese più severe le pene di molestie e violenza sessuale. Occorre inoltre che queste persone disturbate vengano seguite attraverso un percorso educativo e di assistenza psicologica in modo da rendere possibile un reinserimento nella società.

Filippo Crimì, laureato in Medicina, 25 anni. Violinista e volontario di Croce Rossa da 4 anni.

Contatti email: crimifilippo@gmail.com
sito: www.filippocrimi.it
pagina face book: Filippo Crimì

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