Storia di un orfanello? Si, certo, con rendita, e come tutore un fenomeno come Zia Mame, gran dama leggermente equivoca, sbalestrata e un tantino folle. Siamo di fronte, sempre che accettiate di entrare nel suo mondo, al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore abbia potuto inventare.
L’autore appunto, che in gioventù imbarcato in una nave trasforma la corsa sul posto della ginnastica mattutina in coperta, in ballo coreografico cantando il Cancan di Offenbach: seguito all’istante da tutta la truppa e poco dopo dal comandante. E’superfluo aggiungere che…
Troverete tutto nella postfazione e altro.
Ad ogni capitolo del libro sarete trascinati in un turbinio di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia, cacce alla volpe e di mariti, che non dà respiro. È una corsa attraverso l’America degli anni venti dove Zia Mame assume vesti, aspetti, ruoli che molti, non confessandolo apertamente, vorrebbero essere. Vi aspetta una lettura mozzafiato dalla prima all’ultima pagina, rimpiangendo solo un seguito.
Ma sorprendiamola al suo apparire: “La camera da letto al piano di sopra in cui zia Mame mi ricevette era immensa. Aveva le pareti nere, tappeti bianchi e un soffitto oro. L’unico mobile era un gigantesco letto dorato su una pedana, con accanto un comodino da notte. Credo che chiunque avrebbe trovato quella stanza angosciante. Chiunque tranne zia Mame. Era garrula come un uccellino. E con addosso quella vestaglia di piume di struzzo rosa lo sembrava proprio, un uccellino. Stava leggendo Les faux-monnayeurs di Gide, e fumava una Melachrino infilata in un lungo bocchino d’ambra”.
Titolo | Zia Mame |
Autore | Dennis Patrick |
Prezzo | € 12,00 |
Dati | 2011, 380 p., brossura |
Curatore | Codignola M. |
Editore | Adelphi (collana Gli Adelphi) |